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Dolce tradizionale del Lago di Como lievitato con il metodo di Giuseppe Baj

L’origine del Pan Matalòch (dallo spagnolo matafaluga, a sua volta dall’arabo habba-halua, anice, che è uno degli ingredienti), è identificata nei territori del Centro e dell’Alto Lago di Como e in particolare a Bellagio.

È un dolce tipico della cucina lariana a lievitazione lenta naturale, il cui impasto e lavorazione hanno molte affinità con quelli del panettone. Non a caso si ritiene che il Pan Matalòch fosse il dolce di Natale di questi territori.

La scelta degli ingredienti avviene con la massina cura tra i migliori reperibili sul mercato: farina, latte, burro, uova, noci, nocciole, mandorle, canditi e fichi secchi, oltre all’anice, ingrediente che dà il nome al Matalòch.
L’alta varietà e densità di frutta secca caratterizzò questo dolce come alimento per la prima colazione dei pescatori.

La tradizione volle che fossero le mogli a preprare ai loro mariti un alimento che potesse fornire l’energia per affrontare una intensa giornata di pesca, che oggi sappiamo essere anche ricco di vitamine, proteine, acidi grassi essenziali e sali minerali.

Simbolo del Lago di Como è la Lucia, l’imbarcazione utilizzata dai pescatori, costruita in legno di castagno e abete, con remi in legno di rovere e vela rettangolare. Nell’Ottocento fu aggiunto il timone.
I cerchi che emergono dallo scafo fanno da supporto al telo di copertura.

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Hanno scritto sul Mataloch Baj

Cosa dicono i clienti

Acquistato per fare un regalo un po’ diverso a dei golosi, è stato un successone! Sorprendente l’abbinamento tra l’antica tradizione e il gusto insolito e squisito, semplicemente rustico ma dalle note raffinate. Indimenticabile!

Giulia, Ruc Residency

Un prodotto squisito, confezionato in maniera elegante. Interessantissimo il libriccino allegato con foto storiche e il racconto della nascita e della tradizione di questo dolce. Dopo averlo assaggiato ho subito pensato di comprarlo per fare un regalo di Natale

Elisabetta Capararo, Psicologa
Margherita

Ho avuto il piacere di assaggiare questa specialità. Devo dire che il sapore è veramente buono e, senza dubbio, lo consiglio caldamente.

Michele Marassi, Docente di lettere
Piero Pertusati

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