Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d’Egitto, 22 dicembre 1876 – Bellagio, 2 dicembre 1944) fu il fondatore del Futurismo. Il movimento lanciò i suoi proclami dirompenti con i Manifesti, brevi scritti che segnarono la storia del ’900.
Tra questi vi fu Il Manifesto della Cucina Futurista, scritto insieme a Fillìa (vero nome: Luigi Colombo, Revello, 3 ottobre 1904 – Torino, 10 febbraio 1936). La cucina futurista si scagliò contro “la preistorica pastasciutta del filosofico peso” e si propose di trasformare la gastronomia in un’arte nobile. Il panettone (Marinetti era un estimatore del Panettone Baj) fu l’alimento indicato per sostituire la pastasciutta, colpevole di procurare negli assuefatti consumatori «fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo… una palla e un rudere che gli italiani portano nello stomaco come ergastolani o archeologi».