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Le origini

Le origini del Pandoro si perdono nella notte dei tempi. Nella Roma del I secolo dopo Cristo, infatti, Plinio il Vecchio racconta di un panis preparato con fior di farina, burro e olio da un cuoco di nome Vergilius Stephanus Senex.
Il Pandoro come lo conosciamo oggi, invece, ha un diretto antecedente nel Pane di Vienna, particolarmente apprezzato dai nobili dell’impero asburgico. Il Pane di Vienna era una variante arricchita di burro e lievito della brioche francese.
Il nome “pandoro” nasce a Venezia con il cosiddetto Pan de Oro, un dolce riservato alle celebrazioni festive e caratterizzato da una superficie ricoperta da sottili foglie dorate.
La forma attuale del Pandoro, una stella a otto punte, si ritiene che sia nata dal Nadalin, un dessert natalizio veronese che risale al 1260. La bontà del Nadalin era tale, secondo la leggenda, che poteva essere gustato solamente da chi si fosse trovato in punto di morte.
Ad unire queste differenti tradizioni culinarie in un unico dolce di nome Pandoro fu Domenico Melegatti, il quale eliminò la glassa dorata e affidò all’impressionista
Angelo dell’Oca Bianca la creazione della forma attuale.

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